Chiedono al governo nazionale urgenti provvedimenti di carattere normativo e finanziario, chiedono un’azione che coinvolga tutti i livelli, politici e istituzionali, regionali e nazionali, chiedono di potere continuare ad erogare i servizi a cittadini e imprese, chiedono una legge speciale per salvare i Municipi dal rischio di un collasso complessivo del sistema. I sindaci siciliani tornano a Roma per manifestare e denunciare, ancora una volta, le gravi criticità finanziarie e organizzative in cui, ormai da troppo tempo, versano gli enti locali dell’Isola. L’ANCI Sicilia, nel corso degli incontri istituzionali, questa mattina ha voluto accendere i riflettori sui dati allarmanti dell’Isola in cui, ad oggi, solamente 152 comuni su 391 hanno approvato il Bilancio di previsione 2021-2023, appena 74 comuni hanno approvato il consuntivo 2020 e circa 100 comuni si trovano già in dissesto o sotto Piano di riequilibrio. Oltre alle questioni finanziarie i sindaci siciliani evidenzieranno anche le difficoltà di carattere organizzativo: i posti vacanti, ad esempio, nelle piante organiche dei comuni siciliani, mancano circa 15 mila unità tra cui circa 4000 fra dirigenti e categorie D. I primi cittadini dell’Isola chiedono anche di essere messi nelle condizioni di approvare i bilanci nei termini previsti. Diversi i sindaci della provincia presenti alla manifestazione. A loro sostegno anche l’assessore regionale alle autonomie locali Marco Zambuto. Tra i primi cittadini presenti anche Franco Miccichè , sindaco di Agrigento, e quello di Naro, Maria Grazia Brandara. “Questa mattina noi sindaci agrigentini siamo presenti a Roma- dichiara Brandara- per sostenere le nuove norme sul risanamento finanziario, sui bilanci e sulle assunzioni in deroga. Siamo qui per chiedere di colmare le carenze di organico e superare la crisi economico-finanziaria che condanna la maggior parte degli Enti.” Il sindaco di Lampedusa e Linosa, Totò Martello, anche lui a Roma, tra le altre cose, da primo cittadino un’isola di frontiera costantemente interessata dal fenomeno dei flussi migratori, vuole ribadire “la necessità- afferma- che il governo nazionale predisponga misure concrete a sostegno della mia comunità che non ha mai fatto venir meno il proprio impegno per l’accoglienza umanitaria”.
(Giuseppe Milano)