Sarà la Cattedrale di San Gerlando a fare da scenario alla nuova replica agrigentina del musical “I Promessi Sposi” di Michele Guardì e Pippo Flora. Location sicuramente suggestiva e inusuale, ma verrebbe da dire, forse anche incerta. Era stata annunciata a metà del mese scorso, la chiusura della navata nord, ritenendola insicura. In seguito ad uno dei tanti sopralluoghi effettuati nelle ultime settimane dal Comitato Tecnico Scientifico erano emerse infatti diverse crepe insistenti su quell’area del Duomo, che starebbero a testimoniare come l’intervento di restauro e consolidamento, costato milioni di euro 5 anni fa, non sia stato sufficiente, e soprattutto come sotto la Cattedrale vi sia più di un movimento, che, secondo Maurizio Costa, responsabile del dipartimento provinciale della Protezione Civile, andrebbero monitorati con idonei accorgimenti tecnologici. Le fessure già presenti, in questo brevissimo lasso di tempo, si sono addirittura allargate; un allargamento che sarebbe “visibile ad occhio nudo”. Ed in effetti da dicembre si susseguono diversi sopralluoghi, che hanno visto la presenza, oltre che del dirigente della protezione civile comunale Attilio Sciara, anche dei responsabili regionali e docenti universitari. Alla luce di questi incontri sarebbe stata riscontrata una situazione “grave” per la stabilità della cattedrale di S. Gerlando, che esigerebbe nuove indagini geologiche.
“Salvare la Cattedrale”, era stato addirittura il monito del deputato agrigentino del Partito democratico, Angelo Capodicasa, che la settimana scorsa ha presentato un’interpellanza al ministro Bondi per denunciare i rischi che corre il costone su cui sorge il Duomo, a seguito di un movimento franoso che interessa il lato settentrionale. Parla della necessità di interventi urgenti, Capodicasa, che seccamente ribadisce : “Che non si ripeta un altro caso Pompei, che non si lasci crollare la Cattedrale di Agrigento”.
Nonostante, dunque, l’ok della Curia c’è comunque un alone d’incertezza circa la piena agibilità della Cattedrale che, laddove dovesse essere confermata, potrebbe mettere a rischio la messa in scena de “I Promessi Sposi”, fissata per il 22 febbraio prossimo.