Chiusa l’indagine su Girgenti acque, la procura di Agrigento ha fatto notificare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a carico di 50 persone, nell’ambito della maxi inchiesta “Waterloo”, a un mese dall’operazione di Carabinieri, Dia, Guardia e di finanza, che hanno eseguito 8 provvedimenti di fermo, nei confronti dei vertici della società, tornati liberi per decisione del Tribunale del Riesame di Palermo. Personaggio principale dell’inchiesta è l’imprenditore agrigentino Marco Campione, 60 anni, ex presidente di “Girgenti Acque”. Oltre a Campione, erano finiti in carcere: Pietro Arnone, 58 anni, amministratore unico di “Hydortecne”, società gemella di “Girgenti Acque”; Calogero Patti, 53 anni, dipendente di “Girgenti Acque”; Angelo Piero Cutaia, 51anni, direttore amministrativo di “Girgenti Acque”; Gian Domenico Ponzo, 54 anni, direttore generale “Girgenti Acque”; Francesco Barrovecchio, 61 anni, responsabile tecnico “Hydortecne”; Calogero Sala, 61 anni, direttore tecnico e progettazione “Girgenti Acque”; Igino Della Volpe, 63 anni, membro del consiglio di amministrazione di “Girgenti Acque”. Nella lista dei 50 indagati, a cui si contesta fra gli altri, i reati di associazione a delinquere, l’abuso di ufficio e la truffa, ci sono i vertici di “Girgenti Acque” prima del commissariamento, l’ex prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, al quale si contesta l’accusa di finanziamento illecito al partito, e poi ancora politici, professionisti, appartenenti alle forze dell’ordine.