Una seduta durata cinque ore ma che alla fine dei conti non è stata molto produttiva… anzi. Non erano presenti i deputati , onorevoli ed assessori regionali, invitati alla seduta aperta del Consiglio comunale di Agrigento di ieri sera dedicata alla questione del Parco archeologico di Agrigento e alla proposta di ddl regionale che di fatto renderebbe sanabili le abitazioni che oggi ricadono nella Zona detta “A” . Ad inizio seduta i consiglieri presenti erano 19. Tanti gli abitanti della zona A, che hanno voluto partecipare alla seduta. Il sindaco Marco Zambuto non ha nascosto la sua amarezza: “Credo sia una grande mortificazione – ha detto il primo cittadino- che questa discussione resti chiusa tra le mura di questo Consiglio”. Zambuto, ha invitato tutti ad abbandonare l’aula, affermando che rimanere continuando quel Consiglio era solo un “prendersi in giro”.
Tanti consiglieri e anche diversi abitanti della zona A sono intervenuti spiegando le loro ragioni, contestando la legge Guy-Mancini, paventando illeggitimità, incostituzionalità varie, elencando leggi e articoli e le loro interpretazioni. Nel corso della seduta si sono vissuti anche momenti di tensione tra la rabbia verbale dei residenti della Zona “A” all’indirizzo dei politici e un vero e proprio scontro, sempre verbale e politico, tra Maurizio Calabrese e lo Arnone. Calabrese, rivendicando la bontà del ddl, ha duramente contestato la proposta avanzata da Arnone nel corso del Consiglio comunale sul tema dell’ottobre scorso, sostenendo che Legambiente, dovrà occuparsi, insieme all’Università di Palermo, della gestione di un “Ecomuseo della Valle dei templi”, e che questo ruolo potrebbe portare ad interessi nella gestione delle case abusive una volta sequestrate, nonostante nello stesso articolo di legge sia possibile comunque leggere che la sede di questo museo dovrebbero essere le masserie Fiandaca.
Non si è fatta attendere la replica di Arnone, che oltre ad avere smentito le cose affermate da Calabrese ha sottolineato come a suo parere l’assenza dei deputati sia da addebbitare alla debolezza del ddl. Ad Arnone ha controbattuto Calabrese, citando la posizione a suo parere “ballerina” del consigliere ambientalista sulle vicende dei vincoli e ha dichiarato che “il tempo delle mistificazioni sulla vicenda abusivismo è finito”. Tra gli atti concreti che potrebbero seguire al Consiglio di ieri sera, l’invio di una delegazione a Palermo per sollecitare l’azione dei deputati regionali agrigentini.