Il capo di Cosa nostra agrigentina, Giuseppe Falsone arrestato venerdì scorso a Marsiglia, dopo undici anni di latitanza, nella giornata di oggi dovrà comparire dinanzi al Procuratore generale della Corte d’Appello di Aix en Provence, che deve decidere e pronunciarsi sulla sua estradizione. La Sezione istruttoria della Corte d’appello deciderà sulla conformità della procedura internazionale. Tuttavia, Falsone può avviare un ricorso contro la decisione. L’udienza di oggi servirà a capire i tempi per l’estradizione in Italia. Anche se un eventuale ricorso potrebbe fare allungare i tempi. Attualmente il boss agrigentino è detenuto in una cella singola del carcere di massima sicurezza di Luynes. Mentre gli investigatori italiani sperano in una soluzione rapida, ancora prima di consegnare il boss campobellese, i magistrati francesi vogliono capire, se l’ex primula rossa ha commesso altri reati in territorio straniero. Su eventuali roccaforti della mafia a Marsiglia stanno indagando un pool di poliziotti transalpini, raccogliendo anzitutto i dati trovati nel covo marsigliese di Falsone, computer, cellulare, documenti e non solo. Nell’elegante monolocale situato in una via “bene” di Marsiglia, il Boulevard Notre Dame, il capo di Cosa nostra agrigentina e si era munito di diverse apparecchiature informatiche.