La comunità di Grotte ha dato l’ultimo saluto a Vincenzo Licata lo sfortunato autotrasportatore deceduto a Genova nel crollo del viadotto “Morandi”.  Vincenzo, con la passione per la musica e per i camion, era partito dal suo paese di origine sul finire degli anni ottanta del secolo scorso per trasferirsi a Vicenza dove aveva ottenuto un impiego alle poste. Lavoro che però l’uomo ha successivamente lasciato per coronare il sogno di avviare una ditta di trasporti. A Vicenza,  ha comunque maturato la passione di sempre e nel 2002 aveva fondato un complesso bandistico. Il cinquantottenne lascia la moglie e due figli. Ad attendere il feretro in piazza Marconi a Grotte, anche l’anziana madre che, nell’immane e improvvisa tragedia che ha scosso l’Italia intera, ha rivissuto il dramma già patito per un altro figlio, Giuseppe, anch’egli morto a bordo di un camion in un incidente stradale. I funerali si sono celebrati nella Chiesa Madre dedicata a Santa Venera. Una folla commossa ha assistito alle esequie celebrate dal vicario generale dell’arcidiocesi di Agrigento, mons. Melchiorre Vutera, alla presenza delle autorità locali.

Sulla cittadina a lutto per volontà del sindaco Alfonso Provvidenza si è abbattuta anche una fitta pioggia, un segnale forse che anche dal cielo ha fatto cadere quelle lacrime che adesso però attendono giustizia. Sulla bara di Vincenzo un berretto del complesso bandistico dei Bersaglieri di cui era membro. Quello di Grotte è stato il terzo funerale per Vincenzo Licata, il primo, Sabato a Genova alla presenza del Capo dello Stato, poi lunedì nella sua parrocchia vicentina di Santa Bertilla e infine quello odierno nella sua Grotte con le note dei suoi amici della banda e dove riposerà per sempre.