Guerriglia urbana a colpi di pietre tra isolani e maghrebini. e cariche della
polizia contro i tunisini, che si sarebbero impossessati di alcune bombole di
gas minacciando di farle esplodere nei pressi di un distributore di benzina.
Clima d’odio anche tra lampedusani e giornalisti, numerose troupe sono state
aggredite dagli isolani.
Tutto questo dopo l’incendio che ha interessato ieri il centro d’accoglienza.
Conseguenza: un padiglione è completamente distrutto, un altro parzialmente:
per ora il centro rimane inagibile in attesa che i vigili del fuoco finiscano
il sopralluogo anche sugli altri padiglioni.
Rivolta che ha causato la fuga di gran parte dei quasi 1300 tunisini ospiti.
A confermare la matrice dolosa delle fiamme gli stessi responsabile del
centro mentre la procura di Agrigento ha già aperto un’inchiesta.
E la tensione a Lampedusa è alle stelle.
Attualmente circa 400 nordafricani sono all’interno dello stadio dell’isola,
dove hanno trascorso la notte, mentre altri 200 sono raggruppati in prossimit�
del porto. Il resto ha passato la notte all’interno del recinto del centro
d’accoglienza.
Scattata l’emergenza il ministero dell’interno ha dato il via ai
trasferimenti chiesti a gran voce dal sindaco e dai cittadini.
Fin dalla notte è stato avviato un ponte aereo che prevede diversi voli per
evacuare gran parte dei circa 1.300 tunisini. Nella notte già 200 persone sono
state trasferite con due C130 dell’Aeronautica militare a Sigonella, tappa per
il successivo trasferimento.
I lampedusani esasperati presidiano da questa mattina il Comune di Lampedusa
per protesta, perché chiedono che i tunisini non girino liberamente per
l’isola.
La stagione turistica infatti è ancora in corso e martedì prossimo è previsto
l’inizio di O’Scia’, la rassegna musicale organizzata da Claudio Baglioni che
ogni anno sull’isola raduna migliaia di turisti.
Se Lampedusa non verrà subito liberata dai migranti, la situazione rischia
così di diventare molto critica.
