Tutti in piedi, con l'”agenda rossa” in mano, nell’Aula Magna del palazzo di giustizia di Palermo.
Si è aperta così l’iniziativa con cui la sezione distrettuale dell’Associazione nazionale magistrati ha voluto commemorare il giudice Paolo Borsellino, trucidato dalla mafia 18 anni fa in via D’Amelio.
Si tratta questa della prima di una serie di iniziative in ricordo del giudice antimafia ucciso il 19 luglio del 1992.
L’ingresso in aula dei giudici è stato accolto da un lungo applauso.
L’agenda rossa è il simbolo di quella ricerca della verità sulla strage di via D’Amelio, che sparì dopo l’attentato e mai più ritrovata.
Tanta speranza ricade sull’indagine condotta dalla Procura di Caltanissetta che si sta muovendo con grandissimo impegno per cercare di ricostruire uno dei momenti più bui della storia italiana.
In ricordo di Paolo Borsellino
Tutti in piedi, con l'”agenda rossa” in mano, nell’Aula Magna del palazzo di giustizia di Palermo.
Si è aperta così l’iniziativa con cui la sezione distrettuale dell’Associazione nazionale magistrati ha voluto commemorare il giudice Paolo Borsellino, trucidato dalla mafia 18 anni fa in via D’Amelio.
Si tratta questa della prima di una serie di iniziative in ricordo del giudice antimafia ucciso il 19 luglio del 1992.
L’ingresso in aula dei giudici è stato accolto da un lungo applauso.
L’agenda rossa è il simbolo di quella ricerca della verità sulla strage di via D’Amelio, che sparì dopo l’attentato e mai più ritrovata.
Tanta speranza ricade sull’indagine condotta dalla Procura di Caltanissetta che si sta muovendo con grandissimo impegno per cercare di ricostruire uno dei momenti più bui della storia italiana.