Escluso l’obbligo di custodia cautelare in carcere per il collaboratore esterno alla mafia, non affiliato. Lo ha sancito ieri la Cassazione annullando una decisione della Corte d’Appello di Messina che, scegliendo la detenzione cautelare, aveva messo in atto un automatismo tra il reato maturato in un contesto mafioso e la carcerazione. Nella fattispecie, i giudici avevano confermato l’arresto di un fiancheggiatore della mafia che aveva fatto pressioni sul Comune di Messina perché pagasse le imprese amiche della famiglia. La Cassazione ha invitato i giudici messinesi a verificare se nel caso concreto il ricorrente fosse un collaboratore esterno che forniva un contributo temporaneo o un associato alla mafia (sentenza 30704).