Il Giudice per le indagini preliminari di Agrigento, Ottavio Mosti, ha emesso ordinanza di archiviazione del procedimento penale a carico di 24 sanitari degli ospedali di Licata, Agrigento e Villa Sofia di Palermo, tra cui Donatella Termini, Silvia Sferlazzo, Calogero Cilona, Marilena Frisino, Concetta Sala, Nicola Cassata, Giuseppe Piraino, Giuseppina Catalano, Francesca D’Aleo, Mario Tumminello, Rosalba Magnano Marù, tutti rappresentati e difesi dall’avv. Arnaldo Faro, nonché dei dottori Mario Marcello Pira (avv. Fabrizio Di Paola); Antonino Cutaia (avv. Garascia), Giuseppa Greco Polito (avv. Vincenzo Sica), Antonia Federico (avv. Carità), Tiziana Avarello (avv. Carmen Augello), M.G. Mula e Calà (avv. Pennica e Neri) i quali erano stati accusati dalla Procura della Repubblica di Agrigento dell’omicidio colposo del neonato M. M.. Il piccolo nacque a Licata, me venne poi trasferito al reparto di neonatologia di Agrigento e, nelle fasi terminali della sua vita a Villa Sofia. Il Giudice ha ritenuto di condividere le motivazioni poste alla base della richiesta di archiviazione formulata da Pubblico ministero e sostenuta nel corso delle loro difese dagli avvocati Faro, Pennica, Di Paola, Garascia, i quali si sono avvalsi della consulenza tecnica dei medici legali Antonio Messina e Nunzia Albano .Nel corso dell’udienza camerale svoltasi il 29.6.2013, l’avv. Faro ha sostenuto in favore dei propri undici rappresentati come sia divenuta, purtroppo, una costante, in termini di consequenzialità statistica, che ad ogni morte, che malauguratamente avvenga in ambito sanitario- ospedaliero, consegua, quasi quale fatto di routine un esposto od una denunzia penale; che poi irrimediabilmente genera l’apertura di un fascicolo in Procura ed una indagine come qui è accaduto, nella quale spesso vengono coinvolti indistintamente tutti i soggetti i quali, abbiano avuto a che fare con il paziente; anche quelli, come qui è accaduto, come la dottoressa Sala e gli altri sanitari indagati, che hanno prodigato, con assoluta correttezza ogni loro sforzo ed ogni loro energia e professionalità per la salvezza del piccolo. Il Giudice recependo le istanze dei difensori ha evidenziato altresì come non potessero essere condivise le osservazioni contenute nell’opposizione alla richiesta di archiviazione formulata dalle parti offese: i genitori del piccolo deceduto, che sono stati difesi dall’avv. Rosario Di Proietto ed ha dunque ordinato l’archiviazione del procedimento.