Non ci sono i soldi per acquistare nuovi cassonetti, di cui nel territorio si avverte l’esigenza dopo l’intervento, per così dire, artificiale di chi ha, in passato, pensato bene che la soluzione alla mole di rifiuti a volte sulle strade nei periodi di sciopero ed emergenza, fosse bruciare i contenitori stracolmi. Centinaia, distrutti dai vandali negli ultimi mesi ad Agrigento e in altri centri della provincia. Un fenomeno che ha creato e sta creando un grave danno ambientale, anche per via dello sprigionamento della diossina. Dall’Iseda rendono noto come non si sia più in condizioni economiche di continuare ad acquistare nuovi contenitori ne di sostituirli con altri. Gli fanno eco dalla Gesa: «Purtroppo – dice il commissario Teresa Restivo – siamo a poche settimane dalla nostra liquidazione come Ato e non possiamo sostenere spese per l’acquisto di cassonetti nuovi anche perché ne servirebbero decine e decine dopo gli incendi appiccati sia ad Agrigento che in tantissimi comuni del nostro ambito territoriale».