Ancora un testimone finito sotto inchiesta a seguito di un clamoroso dietro-front come quello dell’imprenditore empedoclino Filippo Fratacci, chiamato a deporre nel processo ” Nuova cupola ” che si celebra nell’ula bunker del carcere Petrusa di Agrigento. L’uomo ha negato di aver sottoscritto un verbale davanti gli agenti della Squadra mobile di Agrigento, con il quale affermava di sapere che l’imputato Maurizio Romeo è persona vicina al boss Gerlandino Messina. Immediata è scattata l’attività del pubblico ministero di udienza, il sostituto procuratore della Dda di Palermo, Rita Fulantelli, che ha chiesto la trasmissione degli atti al suo ufficio per procedere contro il testimone per i reati di calunnia e falsa testimonianza. Nell’ultima udienza sono sfilati una ventina di testi alcuni dei quali, come Fratacci, hanno rischiato l’incriminazione, come il pescivendolo empedoclino Benedetto Catania, che ha ammesso di avere chiesto a Maurizio Romeo, un intervento “per tranquillizzare i suoi debitori”, ma ha spiegato lo ha fatto solo “per amicizia”. Poi ha negato di essere stato costretto a pagare interessi a tasso di usura all’empedoclino Roberto Melfa. Ha negato richieste estrorsive l’imprenditore Nicola Cucina, titolare di una ditta di trasporti. Ad inizio di udienza, il Tribunale, presieduto dal Luisa Turco ha dichiarato il non doversi procedere per morte dell’imputato con esplicito riferimento a Rosario Bellavia, l’agente di polizia penitenziaria di Siculiana accusato di mafia, morto suicida in cella il 23 dicembre. Duro l’intervento del difensore, l’avvocato Totò Pennica che ha affermato: è stato un suicidio annunciato e qualcuno dovrà assumersene le responsabilità. Se avesse avuto lo stesso difensore di Ligresti tutto questo non sarebbe successo.” Il processo, che si celebra con il rito ordinario vede alla sbarra: Ettore Allegro, 50 anni, di Caltanissetta; il favarese Carmelo Vetro, 28 anni; gli agrigentini Pietro Capraro, 34 anni; e Gaetano Licata, 30 anni; gli empedoclini Bruno Pagliaro, 23 anni; Maurizio Romeo, 43 anni; Gerlando Russo, 40 anni; e Salvatore Romeo, 53 anni; e il palermitano Gianfranco Taranto, 62 anni. Prossima udienza il 12 febbraio.