Iseda, Icos, Ecoin, Sea e Seap hanno chiesto in via emergenziale, ulteriori siti dove conferire i rifiuti accumulatisi durante le giornate di sciopero a Favara ma la Regione risponde di “no”. Niente siti aggiuntivi , dunuque, a quello della ditta Traina in territorio di Cammarata per gli automezzi delle aziende del Raggruppamento di imprese che operano sul territorio di Favara e che in questi giorni sono impegnate in interventi straordinari di raccolta dei rifiuti dopo le agitazioni degli operatori ecologici. Le richieste delle ditte così come quelle del Comune di Favara, non hanno avuto un riscontro positivo da parte dell’Assessorato regionale competente che ha risposto che “al momento, alla luce dello stato di crisi del settore dei rifiuti urbani sul territorio siciliano, non è possibile reperire ulteriori siti idonei allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani”. Una risposta, arrivata a margine dell’incontro di ieri pomeriggio in Prefettura ad Agrigento, che dilaterà i tempi per un ritorno alla normalità sul territorio di Favara. “Purtroppo – spiegano gli amministratori delle ditte – pur avendo disponibilità di uomini e mezzi, non possiamo raccogliere più di un certo quantitativo giornaliero di rifiuti, perchè non abbiamo dove conferirli. Noi siamo e rimaniamo pronti ad ottemperare a quanto disposto dall’ordinanza del sindaco Alba con la quale si dispone la raccolta straordinaria e il trasporto rifiuti nel più breve tempo possibile ma i nostri mezzi sono già pieni in deposito con grave rischio di autocombustione se non verremo messi nelle condizioni di svuotarli al più presto”. Le quantità di rifiuti che le ditte raccolgono ogni giorno superano i limiti giornalieri permessi dall’impianto di Cammarata. “Chiediamo– continuano le imprese – un ulteriore grande sforzo ai cittadini affinchè possano effettuare una differenziata quanto più corretta possibile evitando di mettere tutto nel secco residuo. Lanciamo infine un appello per fare in modo che i rifiuti non vengano ancora abbandonati indiscriminatamente spesso laddove gli operatori ecologici hanno finito di pulire solo qualche ora prima”. Sul fronte legato alla vertenza per gli stipendi, la situazione vede gli operatori ecologici che hanno ricevuto il pagamento della quattordicesima e nelle prossime ore, delle spettanze di maggio, giugno e dunque non avranno più arretrati mentre le imprese devono ricevere dal Comune, ancor ail pagamento delle fatture per servizi resi relativi ai mesi di aprile, maggio e giugno.