Un risanamento della grave crisi di liquidità finanziaria dopo il fallimento di Girgenti Acque. Il Presidente Musumeci ha garantito il supporto della Regione per porre rimedio a una situazione emergenziale che rischia di colpire direttamente gli agrigentini. Il governo regionale ha approvato un disegno di legge da sottoporre all’esame dell’Ars per trasformarlo in legge in tempi brevi per sostenere l’avvio di Aica, il nuovo soggetto in house, l’azienda idrica dei Comuni agrigentini che sostituirà Girgenti Acque, ormai fallita. Il tutto per assicurare le risorse finanziarie, a titolo di anticipazione, per i primissimi mesi, necessarie a scongiurare l’interruzione dell’erogazione dell’acqua e garantire il pagamento degli stipendi dei lavoratori oltre che la manutenzione ordinaria. L’impegno del ddl era stato assunto dallo stesso presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, al termine del vertice che si è tenuto al Palazzo Orleans con il presidente dell’Ati di Agrigento, Francesca Valenti, sindaco di Sciacca, del presidente dell’Aica Alfonso Provvidenza, sindaco di Grotte, di alcuni dei sindaci dell’agrigentino che dovranno gestire il servizio idrico attraverso la nuova società consortile (composta dai sindaci di 33 centri sui 42 della provincia di Agrigento). Presenti al vertice anche l’assessore all’Acqua e rifiuti Daniela Baglieri, con il dirigente generale Calogero Foti, l’assessore alla Funzione pubblica Marco Zambuto, l’avvocato capo Giovanni Bologna, il prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa e il commissario prefettizio Gervasio Venuti. “Premesso che per il mio governo il primo punto è la continuità del servizio idrico, e che l’operato del Tribunale fallimentare non consente grossi margini nell’ottica di un quadro complesso e delicato di approvvigionamento idrico – ha detto il governatore – in questa situazione di emergenza, anche di ordine pubblico, quale è quella che si configura nel territorio agrigentino, la Regione non si tira indietro e vuole fare la propria parte per trovare una soluzione. La strada – ha sottolineato Musumeci – è quella di una legge ad hoc, con la copertura finanziaria di dieci milioni di euro recuperati dal Fondo per le Autonomie locali, dopo un confronto con l’assessore Zambuto. Il ddl passa adesso alla Presidenza dell’Ars, che con una corsia di emergenza potrebbe in una settimana licenziarlo”. Dal dibattito è anche emerso come il Tribunale fallimentare abbia tracciato un cronoprogramma rispetto al recupero dei crediti e la gestione commissariale terminerà il 2 agosto. La prefettura di Agrigento non ha previsto alcun rinvio.