La Prefettura di Agrigento, la Regione Sicilia, Confindustria e il Consorzio Asi agrigentino, riuniti intorno ad un tavolo per una firma: quella con cui il Consorzio da oggi assume l’impegno di conformarsi alle disposizioni del Protocollo di legalità Carlo Alberto Dalla Chiesa, aderendo al “Laboratorio Agrigento per lo Sviluppo nella Legalità”, come spiega il Prefetto Umberto Postiglione, che afferma: “Ogni volta che l’Asi pubblica un bando di gara, ogni volta che acquisisce delle aree o assegna dei lotti, e aggiudica dei lavori, deve richiedere alla Prefettura le certificazioni antimafia. Un controllo preventivo dunque rispetto alla fase di aggiudicazione dei lavori”.

E’ desiderio anche della Regione siciliana, che i Consorzi Asi, a partire da quello di Agrigento, rispettino le regole sulla trasparenza in modo da assicurare che le risorse pubbliche vengano utilizzate secondo i prinicpi della legalità e da chi la legge la rispetta. Questa sarebbe la ricetta per lo sviluppo della produttività imprenditoriale secondo l’Assessore alle Attività Produttive Marco Venturi: “ Chi investe per iniziare delle attività produttive in Sicilia e nell’Agrigentino, in questo caso, deve sapere che non c’è controllo da parte della mafia, ma piuttosto il controllo anche da parte dell’amministrazione che mette in moto tutti gli strumenti di tutela che ha disposizione”.

E forse, a differenza di altri, come quello sancito per sugellare la trasparenza negli appalti pubblici, nel caso della realizzazione della strada statale 640, il Protocollo odierno vanta la presenza anche degli imprenditori privati che chiedono legalità, rappresentati da Confindustria Agrigento.

Presente naturalmente anche il commissario straordinario del Consorzio di sviluppo industriale Agrigentino, Antonina Monte, che saluta come un momento importante la firma di un protocollo per la legalità.